Momenti di ri-creazione
Il Signore opererà per noi meraviglie che sorpasseranno infinitamente i nostri immensi desideri.
Santa Teresa di Lisieux
Abbiamo desideri infiniti, desideri d’infinito. E prestare ascolto al desiderio del cuore può ri-creare, quando si è fatto puro, il cuore: può rilassarci nella stanchezza, ritemprarci nella spossatezza, fortificarci nella debolezza, rasserenarci nell’angoscia, ammetterci alle realtà più alte nell’angustia di una infermità.
Un tempo d’insonnia per infermità o per un dolore può mutarsi in opportunità di ri-creazione e anche il ricordo può in qualche modo ri-creare quel tempo di assorta contemplazione, che avvicina, nel dolore, alle realtà più eccelse – non per altezza, ma per inattingibile immensità – :
Vorticava il vento talvolta
nel segno opposto alla rotazione
celeste. Degli astri rapidi
la notte avresti potuto seguire
da un’ora all’altra l’orbita. Più grandi
avresti scorto i pianeti fulgenti
trascorrere sul medesimo asse.
Di mese in mese lo scenario
oltre l’alta siepe mutava e rinnovava scie di luce.
C’è una matematica musicale nella rotazione dei pianeti che contemplare, ci colma di pace e saggezza, sia pure nell’inquietudine della distanza…
Ci sono poi i momenti di svago: una passeggiata all’alba sulla battigia:
all’orizzonte minuscole faci
l’adriatico mattino
pulsano a oriente,
scintilla l’acqua
in crespo di onde
si rifrange nel reticolo
di luce sul fondale
la schiuma in superficie
si dissolve
in bolle
che al sole proiettano
stelle
sul fondale
una lamina bianca di luna
nell’azzurro cobalto
e ombre di minuscoli
astri ai piedi tremuli
Occorre solo fermarsi, occorre gustare quei momenti, viverli sino in fondo con tutto se stessi. Così può essere donato anche qualche momento di consapevolezza dello stupore che il creato suscita in noi, come nel macrocosmo, così nel microcosmo, in terra come in cielo.
al compagno maestro \
di esperimenti
dall’angolazione \
che consente vedere \
la frazione di attimo \
prima che il vento
risospinga l’onda \
l’ infranga a ripetere \
ripete l’ombra
e pure hanno forma
stellare \
i puntini di luce \
che minuscole ombre – \
le bolle
di schiuma – lo spreco – \
proiettano
i raggi sul fondo
Il mondo creato palpita di vita, di luce, ha un respiro, una tensione. In una pausa di riposo, in traghetto alla volta delle Isole Tremiti, può capitare di scorgere il gioco di meravigliose creature del mare. Anche queste hanno una loro – loro, purissima – tensione, una forza, una gioia che le muove:
balzano
delfini
a coppia giocano
a fior
dell’acqua,
nel duplice salto
mortale
al richiamo
d’amore
che cuccioli
attrae
a paia
capriòlano
a tratti
al largo,
alla voce del mare.
digressione
lontano dalle scie dell’uomo
dal frastuono di inutili transiti
i moti necessari alla vita
– innocente – cavalcano l’onda
di energie
gravitazionali
che corrente asseconda
alla musica del cosmo si adagia
La prima poesia è tratta dalla raccolta A mio padre (Helicon 2014), le altre da Colibrì (FaraEditore 2010).
Anna Maria Tamburini