Lo spazio del dialogo
Nei 18 mesi di collaborazione con il Cortile dei Gentili abbiamo proposto un modo di lavorare nuovo, considerando tutta l’attività come un progetto unico e organico. Per questo abbiamo curato tutti gli aspetti della comunicazione, dal marchio all’uso delle immagini, dalla comunicazione alla regia degli eventi, coordinando al meglio i diversi strumenti e canali a disposizione.
Il risultato? La comunicazione nel suo complesso è migliorata, è diventata più coerente e perciò più efficace.
Il Cortile dei Gentili è uno spazio di incontro e di dialogo tra credenti e non credenti, nato per iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura e sostenuto dalla “Fondazione Cortile dei Gentili”.
Non uno spazio ma tanti spazi, come finestre aperte sul mondo per ascoltare tutte le voci che risuonano nella cultura contemporanea. Spazi dell’Arte e della Cultura dove creare eventi per far incontrare e dialogare punti di vista diversi.
Spazi come la sede dell’UNESCO, la Sorbone e l’Académie Française a parigi, i primi dal 2011 ad ospitare gli eventi del Cortile.
Un trapezio di luce: da Raffaello a Cartier Bresson.
Lo spazio del dialogo è il payoff e l’essenza del Cortile: il confronto aperto tra credenti e non credenti sulle questioni fondamentali dell’uomo e dell’esistenza. Questa idea di costruire un luogo di incontro e di scontro, di confronto tra persone e punti di vista differenti, tra fedi, ideologie che possano incontrarsi su dei temi comuni, è uno dei progetti più ambiziosi del Pontificio Consiglio della Cultura.
Lo spazio del dialogo è un trapezio di luce che si apre entro il perimetro della città ed è l’immagine-simbolo del Cortile. Il riferimento storico e architettonico è lo spazio antistante le mura del Tempio di Gerusalemme. Il riferimento artistico è il trapezio di luce di un’immagine di Cartier Bresson nella quale si vede uno spiraglio di cielo illuminare il cortile in cui gioca una bambina nella Roma degli anni ’50.
Il trapezio descrive un’area concreta: lo spazio all’interno del quale il dialogo diventa possibile pur nel rispetto delle differenze. È uno spazio luminoso perché ciascuno riconosce nella relazione un’opportunità per crescere.
Cercare la bellezza
C’è un aspetto che rende importante il confronto con l’arte: il tema della bellezza è la chiave per scrutare il mistero, alla luce della ragione e della fede. L’arte è lo spazio nel quale è possibile riconoscersi e rispettarsi nelle differenze, perché l’arte quando è Vera è sempre Sacra. Una delle immagini simbolo è quindi “La scuola di Atene” di Raffaello. Sotto quello specifico affresco, negli appartamenti del Pontefice Giulio II, c’erano i libri che raccontavano di filosofia e di scienza.
Per ricordarci che le discipline non hanno confine, che possono parlarsi e guardarsi e soprattutto contaminarsi.
Muovere le idee
Ogni linguaggio è come il pennello giusto da scegliere con cura.
L’animazione realizzata per il Cortile degli Studenti è un po’ il manifesto in video del Cortile. Questo linguaggio è efficace nel web e nei social media ed offre spunti anche per la produzione televisiva.
La sigla dell’evento che si è svolto al MAXXI di Roma è invece un’animazione coinvolgente ed emozionale. “La musica: ascolto e visione”: questo il titolo dell’evento che ha fatto dialogare un gruppo di ragazzi con i più famosi cantautori, in uno spazio, il Museo d’Arte del XXI° secolo, che si modifica tra tradizione e innovazione, tra ordine e caos.
Ad Expo invece il Cortile ha aperto un dialogo sui temi dell’ambiente per il National Day della Santa Sede con la presenza dell’ambientalista francese Nicolas Hulot, incaricato della Francia alla XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico.
Noi abbiamo curato sia la comunicazione dell’evento che la regia, contribuendo a renderlo costruire, mattone dopo mattone, un branding riconoscibile del Cortile dei Gentili.
Chi ben incomincia è alla metà dell’opera, si dice. Ecco che la strategia che abbiamo impresso sin dall’inizio a questo percorso di cambiamento ha finalmente dato il frutto sperato.
Dialogo e ipertesto
La monografia Lo spazio del dialogo è una sorta di antologia dell’attività del Cortile. La forma molto snella (48/64 pagine) si concentra sull’autorevolezza dei contributi, ognuno dei quali è dedicato ad uno specifico tema. Il fascicolo si apre con un editoriale firmato da uno dei membri del Consiglio della Fondazione e si articola in forma di intervista a ciascuno dei personaggi.
Le parole chiave creano una serie di collegamenti tra gli interventi trasformando la monografia in un ipertesto fatto di continui rimandi. Come essere appunto in quel Cortile dei Gentili ed ascoltare tante voci diverse che dialogano.
Lo spazio del dialogo
Nei 18 mesi di collaborazione con il Cortile dei Gentili abbiamo proposto un modo di lavorare nuovo, considerando tutta l’attività come un progetto unico e organico. Per questo abbiamo curato tutti gli aspetti della comunicazione, dal marchio all’uso delle immagini, dalla comunicazione alla regia degli eventi, coordinando al meglio i diversi strumenti e canali a disposizione.
Il risultato? La comunicazione nel suo complesso è migliorata, è diventata più coerente e perciò più efficace.
Il Cortile dei Gentili è uno spazio di incontro e di dialogo tra credenti e non credenti, nato per iniziativa del Pontificio Consiglio della Cultura e sostenuto dalla “Fondazione Cortile dei Gentili”.
Non uno spazio ma tanti spazi, come finestre aperte sul mondo per ascoltare tutte le voci che risuonano nella cultura contemporanea. Spazi dell’Arte e della Cultura dove creare eventi per far incontrare e dialogare punti di vista diversi.
Spazi come la sede dell’UNESCO, la Sorbone e l’Académie Française a parigi, i primi dal 2011 ad ospitare gli eventi del Cortile.
Un trapezio di luce: da Raffaello a Cartier Bresson.
Lo spazio del dialogo è il payoff e l’essenza del Cortile: il confronto aperto tra credenti e non credenti sulle questioni fondamentali dell’uomo e dell’esistenza. Questa idea di costruire un luogo di incontro e di scontro, di confronto tra persone e punti di vista differenti, tra fedi, ideologie che possano incontrarsi su dei temi comuni, è uno dei progetti più ambiziosi del Pontificio Consiglio della Cultura.
Lo spazio del dialogo è un trapezio di luce che si apre entro il perimetro della città ed è l’immagine-simbolo del Cortile. Il riferimento storico e architettonico è lo spazio antistante le mura del Tempio di Gerusalemme. Il riferimento artistico è il trapezio di luce di un’immagine di Cartier Bresson nella quale si vede uno spiraglio di cielo illuminare il cortile in cui gioca una bambina nella Roma degli anni ’50.
Il trapezio descrive un’area concreta: lo spazio all’interno del quale il dialogo diventa possibile pur nel rispetto delle differenze. È uno spazio luminoso perché ciascuno riconosce nella relazione un’opportunità per crescere.
Cercare la bellezza
C’è un aspetto che rende importante il confronto con l’arte: il tema della bellezza è la chiave per scrutare il mistero, alla luce della ragione e della fede. L’arte è lo spazio nel quale è possibile riconoscersi e rispettarsi nelle differenze, perché l’arte quando è Vera è sempre Sacra. Una delle immagini simbolo è quindi “La scuola di Atene” di Raffaello. Sotto quello specifico affresco, negli appartamenti del Pontefice Giulio II, c’erano i libri che raccontavano di filosofia e di scienza.
Per ricordarci che le discipline non hanno confine, che possono parlarsi e guardarsi e soprattutto contaminarsi.
Muovere le idee
Ogni linguaggio è come il pennello giusto da scegliere con cura.
L’animazione realizzata per il Cortile degli Studenti è un po’ il manifesto in video del Cortile. Questo linguaggio è efficace nel web e nei social media ed offre spunti anche per la produzione televisiva.
La sigla dell’evento che si è svolto al MAXXI di Roma è invece un’animazione coinvolgente ed emozionale. “La musica: ascolto e visione”: questo il titolo dell’evento che ha fatto dialogare un gruppo di ragazzi con i più famosi cantautori, in uno spazio, il Museo d’Arte del XXI° secolo, che si modifica tra tradizione e innovazione, tra ordine e caos.
Ad Expo invece il Cortile ha aperto un dialogo sui temi dell’ambiente per il National Day della Santa Sede con la presenza dell’ambientalista francese Nicolas Hulot, incaricato della Francia alla XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico.
Noi abbiamo curato sia la comunicazione dell’evento che la regia, contribuendo a renderlo costruire, mattone dopo mattone, un branding riconoscibile del Cortile dei Gentili.
Chi ben incomincia è alla metà dell’opera, si dice. Ecco che la strategia che abbiamo impresso sin dall’inizio a questo percorso di cambiamento ha finalmente dato il frutto sperato.
Dialogo e ipertesto
La monografia Lo spazio del dialogo è una sorta di antologia dell’attività del Cortile. La forma molto snella (48/64 pagine) si concentra sull’autorevolezza dei contributi, ognuno dei quali è dedicato ad uno specifico tema. Il fascicolo si apre con un editoriale firmato da uno dei membri del Consiglio della Fondazione e si articola in forma di intervista a ciascuno dei personaggi.
Le parole chiave creano una serie di collegamenti tra gli interventi trasformando la monografia in un ipertesto fatto di continui rimandi. Come essere appunto in quel Cortile dei Gentili ed ascoltare tante voci diverse che dialogano.