Una storia d’incontri
Il back-stage del video per il Gruppo bancario Iccrea, girato nel giugno del 2009 con la regia di Stefano Bisulli, diventa un libro per restituire il clima di collaborazione e disponibilità reciproca vissuto durante le giornate di ripresa.
Non un album di famiglia ma il breve racconto di persone che si incontrano e lavorano per dar forma insieme ad un progetto. L’idea di realizzare un video per il gruppo bancario iccrea è nata quando abbiamo cercato di tradurre in una metafora il progetto di identità sul quale stavamo lavorando armai da quasi due anni.
Il tangram con i suoi sette pezzi era diventato il sistema attraverso il quale rappresentare ciascuna delle società del gruppo rendendo esplicito lo specifico ambito di attività ma anche l’appartenenza al medesimo progetto industriale.
Il tangram chiuso con la sua particolare forma a vela stava diventando il simbolo dell’intero gruppo ma ci serviva qualcosa che rendesse questo simbolo più aderente alla filosofia del credito cooperativo. Una metafora che ne sviluppasse i contenuti impliciti coniugandoli ai temi forti di delle BCC: il legame al territorio, lo spirito di gruppo e il lavorare insieme per il bene comune.
Volevamo cioè rendere chiaro il ruolo di coordinamento e supporto del gruppo a vantaggio delle singole banche di credito cooperativo. Così ci è venuto in mente di raccontare la storia di sette musicisti che partono ciascuno da un territorio differente portando con sé un pezzetto di quell’ambiente trovandosi infine a suonare insieme in un piccolo teatro dove ad applaudirli ci sono le stesse persone che ognuno di loro aveva precedentemente incontrato nei diversi luoghi di provenienza.
I sette musicisti corrispondono alle sette tessere del tangram e la loro presenza nel territorio e poi nel concerto finale sille note del settimino di Beethoven rappresentano il senso dello slogan: una composizione di valore. Ci è sembrato riguardando gli scatti di Caterina Fattori che si potesse ricostruire questa piccola storia di incontri dove creativi, musicisti, artigiani, tecnici di ripresa, pescatori, agricoltori, genitori e figli si sono prestati, senza conoscersi prima, a lavorare insieme in situazioni inconsuete e belle.
Il libro contiene interventi di Stefano Bisulli, Enrico Meyer e Caterina Fattori.