InFusione: solo ad alte temperature nasce qualcosa di veramente nuovo
Si parla spesso di fusione fredda come del rischio che l’unione tra due o più realtà non si realizzi completamente. Con il nostro lavoro facilitiamo il percorso di fusione tra aziende, convinti che, prima e più degli strumenti, siano importanti l’atteggiamento e le motivazioni delle persone. Anche in natura non basta agitare gli elementi tra loro per ottenere una nuova sostanza, ma bisogna alzare la temperatura e la pressione per vincere le resistenze e trasformare un miscuglio in qualcosa di completamente nuovo.
Come in natura quindi, anche le fusioni aziendali possono non andare a buon fine e creare solo dei miscugli.
Due aziende si incontrano, dicono di volersi fondere insieme, i dati supportano tale decisione, ma si approcciano alla fusione continuando a ragionare come due corpi freddi. Ciò che ne scaturisce è spesso un ibrido: ciascuna azienda si sente defraudata delle propria identità a tal punto da non riuscire a percepire i vantaggi che l’aggregazione comporta.
La nuova società nata dalla fusione ad esempio potrebbe essere più efficiente, se si unisce il meglio delle aziende di partenza.
Il passato è passato.
La fusione tra due o più aziende rappresenta, di fatto, la creazione di una nuova azienda. La tradizione e la storia di ciascuna sono corredi portati in dote, ma il matrimonio deve generare qualcosa di nuovo.
Ad esempio nelle fusioni bancarie, soprattutto tra Banche di Credito Cooperativo, sarebbe un peccato non intendere la fusione come una formidabile occasione per ripensare alla modalità di fare credito. Rimanere fedeli ai principi della mutualità e della cooperazione – sì – ma con un’interpretazione nuova, verso una maggiore efficienza e modernizzazione.
Alzare la temperatura, vuol dire considerare la fusione come un percorso:
Una fusione non subìta, ma partecipata.
In una prima fase c’è CON-FUSIONE: le voci di corridoio si moltiplicano, c’è disinformazione e le persone iniziano a temere il cambiamento. Ma questo è anche un momento prezioso per facilitare la conoscenza reciproca tra le aziende e tra le risorse umane. Kaleidon affianca le aziende già in questa primissima fase, per facilitare il flusso delle informazioni e il lancio del percorso di fusione.
Poi viene il momento di immergersi nel lavoro: l’IN-FUSIONE. Tutti sono co-autori del cambiamento, ciascuno secondo il proprio grado di responsabilità e secondo il suo ruolo in azienda. Kaleidon in questa fase anima i cantieri di lavoro per motivare e rendere protagoniste tutte le risorse.
Il percorso di fusione non solo viene condiviso ma viene anche ben comunicato, internamente. Mettiamo in campo tutti gli strumenti utili per una fluida comunicazione interna, con video interviste, intranet, newsletter, report e incontri periodici. Ad esempio per la fusione di tre BCC toscane abbiamo creato un sito intranet e lo abbiamo chiamato “Notizie a PRO-FUSIONE” pensando a qualcosa di utile per restare aggiornati, ma anche per comunicare e mettersi in gioco.
Terminato il percorso di fusione, è nata una nuova azienda: è il momento di farsi conoscere dai vecchi e dai nuovi clienti. Kaleidon crea una campagna per il lancio e la DIF-FUSIONE della nuova identità.
Il percorso che porta alla fusione di una o più aziende, in conclusione, può essere lungo e contorto ma se le persone riescono a coglierne le opportunità e a mettersi in gioco allora sarà un’occasione per migliorarsi. Kaleidon lavora quindi su più fronti:
BRANDING E IDENTITÀ
Un brand non è solo un nome o un elaborato grafico, ma la sintesi dei valori di un’azienda. Il nuovo brand è un’occasione per scegliere i valori condivisi dai quali ripartire e per riconoscersi nella nuova realtà. Solo così è possibile metabolizzare il generale senso di “perdita di identità” che assale le figure più restie al cambiamento.
UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS
Ripensare e riprogettare l’intera offerta di prodotti e servizi, in grado di incarnare e rendere concreti i valori aziendali. Allo stesso tempo questa è l’occasione propizia per riconsiderare il modello di business, cuore dell’azienda, per migliorarlo.
COINVOLGIMENTO DELLE PERSONE
Le risorse umane delle aziende che intraprendono un percorso verso la fusione, non devono subirla, ma diventarne co-autori, ciascuno secondo il proprio grado di responsabilità e il suo ruolo in azienda.
La nostra esperienza inizia a metà degli anni novanta seguendo la fusione tra le Casse Rurali e Artigiane di Bellaria-Igea Marina e Savignano sul Rubicone che diedero vita alla BCC RomagnaEst. Da allora abbiamo curato la comunicazione dei progetti di fusione di diverse Banche di Credito Cooperativo:
- In Emilia Romagna alla fusione di “BCC RomagnaEst” con “BCC Sala di Cesenatico”.
- In Toscana alla fusione di “BCC Pitgliano” con “Banca della Maremma Credito Cooperativo” e “Banca di Credito Cooperativo di Saturnia e Costa d’
Argento” - In Campania alla fusione della “CRA di Battipaglia e Montecorvino Rovella” con “Banca di Salerno” e “BCC di Serino”.
- Nelle Marche alla Fusione fra BCC di Pergola e BCC di Corinaldo, e alla nascita del Banco Marchigiano nato da BCC di Civitanova e Banca Suasa.
InFusione: solo ad alte temperature nasce qualcosa di veramente nuovo
Si parla spesso di fusione fredda come del rischio che l’unione tra due o più realtà non si realizzi completamente. Con il nostro lavoro facilitiamo il percorso di fusione tra aziende, convinti che, prima e più degli strumenti, siano importanti l’atteggiamento e le motivazioni delle persone. Anche in natura non basta agitare gli elementi tra loro per ottenere una nuova sostanza, ma bisogna alzare la temperatura e la pressione per vincere le resistenze e trasformare un miscuglio in qualcosa di completamente nuovo.
Come in natura quindi, anche le fusioni aziendali possono non andare a buon fine e creare solo dei miscugli.
Due aziende si incontrano, dicono di volersi fondere insieme, i dati supportano tale decisione, ma si approcciano alla fusione continuando a ragionare come due corpi freddi. Ciò che ne scaturisce è spesso un ibrido: ciascuna azienda si sente defraudata delle propria identità a tal punto da non riuscire a percepire i vantaggi che l’aggregazione comporta.
La nuova società nata dalla fusione ad esempio potrebbe essere più efficiente, se si unisce il meglio delle aziende di partenza.
Il passato è passato.
La fusione tra due o più aziende rappresenta, di fatto, la creazione di una nuova azienda. La tradizione e la storia di ciascuna sono corredi portati in dote, ma il matrimonio deve generare qualcosa di nuovo.
Ad esempio nelle fusioni bancarie, soprattutto tra Banche di Credito Cooperativo, sarebbe un peccato non intendere la fusione come una formidabile occasione per ripensare alla modalità di fare credito. Rimanere fedeli ai principi della mutualità e della cooperazione – sì – ma con un’interpretazione nuova, verso una maggiore efficienza e modernizzazione.
Alzare la temperatura, vuol dire considerare la fusione come un percorso:
Una fusione non subìta, ma partecipata.
In una prima fase c’è CON-FUSIONE: le voci di corridoio si moltiplicano, c’è disinformazione e le persone iniziano a temere il cambiamento. Ma questo è anche un momento prezioso per facilitare la conoscenza reciproca tra le aziende e tra le risorse umane. Kaleidon affianca le aziende già in questa primissima fase, per facilitare il flusso delle informazioni e il lancio del percorso di fusione.
Poi viene il momento di immergersi nel lavoro: l’IN-FUSIONE. Tutti sono co-autori del cambiamento, ciascuno secondo il proprio grado di responsabilità e secondo il suo ruolo in azienda. Kaleidon in questa fase anima i cantieri di lavoro per motivare e rendere protagoniste tutte le risorse.
Il percorso di fusione non solo viene condiviso ma viene anche ben comunicato, internamente. Mettiamo in campo tutti gli strumenti utili per una fluida comunicazione interna, con video interviste, intranet, newsletter, report e incontri periodici. Ad esempio per la fusione di tre BCC toscane abbiamo creato un sito intranet e lo abbiamo chiamato “Notizie a PRO-FUSIONE” pensando a qualcosa di utile per restare aggiornati, ma anche per comunicare e mettersi in gioco.
Terminato il percorso di fusione, è nata una nuova azienda: è il momento di farsi conoscere dai vecchi e dai nuovi clienti. Kaleidon crea una campagna per il lancio e la DIF-FUSIONE della nuova identità.
Il percorso che porta alla fusione di una o più aziende, in conclusione, può essere lungo e contorto ma se le persone riescono a coglierne le opportunità e a mettersi in gioco allora sarà un’occasione per migliorarsi. Kaleidon lavora quindi su più fronti:
BRANDING E IDENTITÀ
Un brand non è solo un nome o un elaborato grafico, ma la sintesi dei valori di un’azienda. Il nuovo brand è un’occasione per scegliere i valori condivisi dai quali ripartire e per riconoscersi nella nuova realtà. Solo così è possibile metabolizzare il generale senso di “perdita di identità” che assale le figure più restie al cambiamento.
UN NUOVO MODELLO DI BUSINESS
Ripensare e riprogettare l’intera offerta di prodotti e servizi, in grado di incarnare e rendere concreti i valori aziendali. Allo stesso tempo questa è l’occasione propizia per riconsiderare il modello di business, cuore dell’azienda, per migliorarlo.
COINVOLGIMENTO DELLE PERSONE
Le risorse umane delle aziende che intraprendono un percorso verso la fusione, non devono subirla, ma diventarne co-autori, ciascuno secondo il proprio grado di responsabilità e il suo ruolo in azienda.
La nostra esperienza inizia a metà degli anni novanta seguendo la fusione tra le Casse Rurali e Artigiane di Bellaria-Igea Marina e Savignano sul Rubicone che diedero vita alla BCC RomagnaEst. Da allora abbiamo curato la comunicazione dei progetti di fusione di diverse Banche di Credito Cooperativo:
- In Emilia Romagna alla fusione di “BCC RomagnaEst” con “BCC Sala di Cesenatico”.
- In Toscana alla fusione di “BCC Pitgliano” con “Banca della Maremma Credito Cooperativo” e “Banca di Credito Cooperativo di Saturnia e Costa d’
Argento” - In Campania alla fusione della “CRA di Battipaglia e Montecorvino Rovella” con “Banca di Salerno” e “BCC di Serino”.
- Nelle Marche alla Fusione fra BCC di Pergola e BCC di Corinaldo, e alla nascita del Banco Marchigiano nato da BCC di Civitanova e Banca Suasa.